Lo Stadio Olimpico di Roma è ormai dal 1953 l’impianto capitolino in cui si svolgono tutti i maggiori eventi sportivi e di altro genere (concerti in particolare) che hanno luogo nella Città Eterna. Pochi sanno che la sua costruzione è iniziata nel 1927, in qualità di Stadio dei Cipressi, su un progetto di Enrico Del Debbio poi ripreso nel 1937 da Luigi Moretti. In quel periodo fu usato in qualità di quinta scenica dei giochi del periodo fascista, per poi essere abbandonato nel corso della guerra, prima di essere usato come autoparco dalle truppe alleate.
Il completamento fu deciso dal CONI nel 1949 e affidato ad Annibale Vitellozzi, il quale condusse i lavori sfociati quattro anni più tardi in quello che all’epoca fu noto come stadio dei Centomila, ovviamente per via della capienza. Solo quando il CIO affidò le Olimpiadi estive del 1960 a Roma il suo nome divenne Olimpico.
L’inaugurazione dello Stadio Olimpico avvenne il il 17 maggio 1953. Nello stesso giorno, infatti, la nuova struttura vide l’arrivo della tappa Napoli-Roma del 36º Giro d’Italia, vinta da Federico Minardi, e la disputa dell’amichevole di calcio Italia-Ungheria, finita 3-0 per i magiari, al tempo considerati la squadra più forte del globo. L’onore del primo goal nello stadio spetta a Nándor Hidegkuti, che inaugurò le marcature al 40° del primo tempo, costringendo Sentimenti IV a raccogliere la palla in fondo al sacco.
Da quel momento iniziò una lunga teoria di gare di calcio, le quali videro protagoniste Roma, Lazio e Nazionale italiana. In particolare l’Olimpico fu testimone del ritorno alla grandezza dell’Italia nel 1968, quando le fiaccole dei festanti tifosi italiani illuminarono a giorno la struttura, al termine della finale vinta il 10 giugno contro la Jugoslavia. Oltre naturalmente ai quattro scudetti, due per parte, conquistati da Roma (1983-84 e 2000-01) e Lazio (1973-74 e 1999-00). Oltre che di alcuni eventi drammatici, come quelli della stagione 1979-80. Auando prima la morte del tifoso laziale Vincenzo Paparelli, colpito da un razzo scagliato dalla Curva Sud in direzione dell’altra, e poi l’arrivo delle gazzelle dei carabinieri per l’arresto di alcuni giocatori della società biancoceleste implicati nello scandalo del Calcio scommesse, segnarono in maniera drammatica la storia del calcio italiano.
La struttura dello stadio non è rimasta la stessa. Sono anzi stati tanti i rifacimenti, iniziati già all’inizio degli anni ’80, quando il parterre lasciò il posto ai posti a sedere, eliminando di conseguenza migliaia di posti. Il vero e proprio restyling della struttura avvenne però in vista dei Mondiali di calcio del 1990. In quella occasione soltanto la Tribuna Tevere rimase inalterata, venendo però elevata. Mentre tutto il resto fu ricostruito, in particolare avvicinando le curve di nove metri al campo. Mentre fu lasciata la pista di atletica, in modo da permettere all’Olimpico di continuare ad assolvere alla sua funzione di stadio polivalente. Inoltre fu varata la copertura, un fatto epocale in quanto da quel momento non fu più possibile vedere le gare dalla collinetta di Monte Mario, appuntamento domenicale di migliaia di appassionati rimasti magari senza biglietto per poter entrare. Alla fine di questo rifacimento, i posti disponibili divennero 82.922, lasciando il primato in Italia allo Stadio Meazza di Milano.
Altro rifacimento notevole fu quello attuato in vista della finalissima di Champions League del 2009. In quella occasione furono messe a norma le strutture, migliorati i livelli di sicurezza, adeguati spogliatoi e sala stampa, sostituiti del tutto i seggiolini, installati nuovi maxischermi digitali ad alta definizione e rimosse parzialmente le barriere in plexiglass. Il tutto portando la capienza a 70.634 posti. Ne derivò la conformazione attuale
Come abbiamo ricordato, l’OIimpico ospita le gare di Roma e Lazio sin dal 1953. In precedenza, gli eventi calcistici dei due club capitolini erano stati disputati in altri stadi. Se è celebre Campo Testaccio, la casa della Roma dal 1929 al 1940, vanno ricordati anche il Motovelodromo Appio, ove i giallorossi giocarono le prime gare della loro storia, lo Stadio Nazionale (poi Torino, dopo la tragedia di Superga) e la Rondinella, prima casa della Lazio.
Oltre alle gare di calcio, l’Olimpico ha ospitato molti altri eventi, a partire da quelli di atletica leggera. Oltre ad essere stato per molti anni sede dei campionati assoluti, la struttura ospita ogni anno il Golden Gala, ovvero uno dei maggiori appuntamenti della stagione di atletica. La cui edizione più famosa può essere considerata quella svoltasi il 31 agosto del 1984, quando Sergey Bubka e Thierry Vigneron siglarono in una decina di minuti per due volte il nuovo record mondiale di salto con l’asta. Il francese superò l’asticella posta a 5,91 per essere poi superato dall’atleta ucraino di tre centimetri.
Sempre per quanto riguarda l’atletica leggera, lo stadio capitolino fu teatro degli Europei del 1974, nel corso dei quali la sfida nel salto in alto femminile tra la tedesca orientale Rosemarie Ackermann e la nostra Sara Simeoni fu incendiata dai fischi dei tifosi di casa alla prima, che comunque non si scoraggiò e vinse la gara.
Per quanto riguarda gli eventi non sportivi che hanno avuto come teatro l’Olimpico, vanno ricordati naturalmente i tanti concerti ospitati. Tra i quali quello di Claudio Baglioni del 6 giugno 1998, quando ben 90mila persone presero posto non solo sulle tribune, ma anche sul prato, sancendo un vero e proprio record nel nostro Paese.
Nel corso dei decenni si sono comunque avvicendati molti artisti, tra i quali U2, Depeche Mode, Roger Waters, Pearl Jam, Ultimo e molti altri.
Lo Stadio Olimpico di Roma è posizionato in Viale dello Stadio Olimpico all’interno del polo sportivo del Foro Italico, alle pendici di Monte Mario. Ci si può arrivare in vari modi: