Lo Stadio Giuseppe Meazza è l’impianto calcistico che ormai dal 1926 ospita le gare di Milan e, dal 1948, dell’Inter. Noto per lungo tempo come Stadio San Siro, proprio in considerazione della zona in cui sorge, ha mutato il suo nome nel 1980, venendo intitolato al celebre Balilla, che guidò la Nazionale alle due vittorie nei Mondiali del 1934 e 1938.
Viene spesso indicato come la Scala del calcio, evidente richiamo ad una delle maggiori istituzioni culturali italiane, che ha sede proprio a Milano ed è uno degli stadi più conosciuti nel mondo del calcio. Nel 2009 fu indicato come la seconda struttura calcistica più bella in assoluto da The Times, alle spalle del Westfalenstadion di Dortmund. E’ inoltre uno dei quattro stadi italiani che rientrano nella Categoria 4 UEFA, quella che comprende le strutture di maggior livello tecnico. Gli altri sono l’Olimpico di Roma, quello di Torino e l’Allianz Stadium, sempre del capoluogo sabaudo.
La decisione di costruire quello che poi sarebbe stato a lungo noto come Stadio San Siro fu presa da Piero Pirelli, presidente del Milan, nel 1925. La struttura, venne costruita a sue spese su un progetto ideato dall’ingegnere Alberto Cugini e dall’architetto Ulisse Stacchini, il quale prevedeva la presenza di quattro tribune rettilinee, una delle quali parzialmente coperta, e tale da poter ospitare sino a 35mila spettatori.
Fu inaugurato il 19 settembre 1926 con una partita amichevole tra Milan e Inter, finita 6-3 per i nerazzurri e la prima rete della sua storia fu siglata dall’ala rossonera Giuseppe Santagostino. Mentre due settimane più tardi, il 3 ottobre, venne giocato il primo incontro ufficiale, quello di Divisione Nazionale tra Milan e Sampierdarenese, terminato 2-1 per la compagine meneghina.
Nel 1935 la sua proprietà fu acquisita dal Comune di Milano. Nel 1947 anche l’altra squadra cittadina, l’Inter, decise di giocare le sue gare casalinghe nella stessa struttura.
Proprio con il trasferimento di proprietà al Comune, lo Stadio di San Siro, fu sottoposto al primo rifacimento, il quale condusse ad un ampliamento tramite la costruzione di quattro curve di raccordo tra le tribune e l’incremento della capienza delle due tribune di testata. A condurli in porto furono l’ingegner Bertera e l’architetto Perlasca, con un risultato finale che portò la capienza a 55mila spettatori.
Risale invece al 1955 il secondo ampliamento, quello che cambiò in maniera decisa la sua veste esteriore. A condurlo furono l’ingegnere Ferruccio Calzolari e l’architetto Armando Ronca e il progetto portò infine alla realizzazione di una struttura portante per un secondo anello di tribune le quali andavano a sovrastare, e in parte a coprire, quelle vecchie. Per effetto di questa aggiunta la capienza totale salì addirittura a 100mila spettatori, tanto da spingere le autorità di pubblica sicurezza ad intervenire per eliminare 15mila posti. Di essi 60 mila erano a sedere. In questa occasione furono aggiunte le rampe elicoidali delegate a consentire l’accesso al secondo anello, per effetto delle quali l’immagine architettonica dello stadio fu aggiornata assumendo la conformazione rimasta sino ad oggi.
Altro passo importante fu quello fatto nel 1957, quando fu aggiunto l’impianto di illuminazione notturno. Mentre risale al 1967 l’ulteriore aggiunta del tabellone luminoso elettronico.
Un ulteriore rifacimento fu poi messo in campo in vista dei Mondiali del 1990. In quella occasione, infatti, fu aggiunto il terzo anello e predisposta la copertura di tutti i posti a sedere. Il progetto, firmato dagli architetti Giancarlo Ragazzi e Enrico Hoffer, e dall’ingegnere Leo Finzi, prevedeva in particolare sostegni autonomi, undici torri cilindriche in cemento armato, disposte attorno allo stadio esistente, su cui venne appoggiato il nuovo anello. Oltre a contenere locali di servizio e a fornire accesso alle gradinate, quattro di esse fungevano da sostegno alle travi reticolari di copertura. Gli 85.700 posti a sedere che scaturirono da questi lavori, furono coperti da lastre in policarbonato grazie alle quali era assicurato un maggior comfort agli spettatori. Inoltre la parte che sovrastava il terreno di gioco rimase praticamente a cielo aperto, in modo tale da garantire condizioni climatiche e di luminosità naturali alle gare. Infine fu rinnovato l’impianto di illuminazione. L’inaugurazione ufficiale dello stadio rifatto avvenne il 25 aprile 1990, ovvero poche settimane prima che lo Stadio Giuseppe Meazza ospitasse la gara inaugurale della kermesse iridata.
Ulteriori lavori, di minore importanza sono poi stati condotti nel 2008 e nel 2015. Nella prima occasione fu ridotta la capienza a poco più di 80mila posti. Nella seconda Il fossato esistente tra la tribuna e il campo da gioco è stato colmato per la realizzazione di nuovi “ground box”. L’impianto di 140 poltroncine permette ora di assistere alla partita praticamente da bordo campo. Mentre le vecchie panchine semi-interrate sono state portate a livello del terreno di gioco.
Come abbiamo ricordato, lo Stadio Giuseppe Meazza ospita le gare interne del Milan dal 1926 e quelle dell’Inter dal 1949. In precedenza i rossoneri avevano giocato dal 1900 al 1902 al Campo Trotter, dal 1903 al 1905 al Campo Acquabella, per poi trasferirsi nel gennaio 1906 a Porta Monforte. Il campo fu poi abbandonato nel 1914 per il Velodromo Sempione, utilizzato sino al 1919, quando i rossoneri si trasferirono al Campo Pirelli. Nel 1920 fu poi la volta del Campo di Viale Lombardia, utilizzato sino al 1926.
L’Inter, invece, aveva iniziato con il campo di Ripa Ticinese, per poi passare al Campo Goldoni nel 1913, intitolato nel 1928 a Virgilio Fossati. Dopo il crollo di una tribuna, anche questo campo di gioco fu lasciato in favore dell’Arena Civica, sino al 1947.
Oltre alle gare di calcio di Inter e Milan, lo Stadio Giuseppe Meazza è stato teatro di altri eventi sportivi. In particolare ha ospitato due incontri della Nazionale italiana di Rugby, contro la Romania e la Nuova Zelanda. La gara con gli All Blacks ha peraltro visto l’affluenza di oltre 80mila spettatori, sancendo il record di affluenza per una partita di palla ovale nel nostro Paese.
Lo Stadio Giuseppe Meazza ha anche fatto da cornice ad importanti concerti, a partire dagli anni ‘80. In particolare, tra i più importanti vanno ricordati quelli di Bob Marley (27 giugno 1980), Bob Dylan e Santana (1984), Bruce Springsteen (1985), i Duran Duran e David Bowie (1987), Michael Jackson (1997), i Red Hot Chili Peppers (2004), gli U2 (2005 e 2009), i Rolling Stones (2006), Madonna (2009), i Depeche Mode (2009 e 2017), i Muse (2010 e 2019), Bon Jovi (2013), i Pearl Jam e i One Direction (2014), Rihanna e Beyoncé (2016) e i Coldplay (2017).
Il primo artista italiano ad esibirsi nello stadio meneghino è stato Edoardo Bennato, nel luglio 1980, facendo registrare il tutto esaurito. Quello che si è esibito per il maggior numero di volte è stato Vasco Rossi, con ben 29 eventi. Mentre si è fermato a 12 Luciano Ligabue. Tra gli artisti stranieri il record spetta invece a Bruce Springsteen, che si è esibito ben 47 volte al Meazza.
Lo Stadio Giuseppe Meazza di Milano può essere raggiunto in vari modi: