Chiunque si approccia alle scommesse, prima o poi comincia a chiedersi se esiste davvero qualcuno su questo pianeta in grado di guadagnare con le scommesse.
Per guadagnare, intendo avere un’entrata stabile, mensile o annuale, quindi farne un vero e proprio lavoro.
In questo articolo voglio parlarti di quella cerchia ristretta di scommettitori che riescono realmente in questo ambitissimo obiettivo. Ti offrirò spunti che difficilmente troverai in altri angoli del web.
Chi sono gli scommettitori professionisti
Come riportato dal sito professionalbettor.net, uno scommettitore professionista è colui che conosce affondo il funzionamento delle quote e dei mercati sportivi. Ma soprattutto, è in grado di tradurre questa conoscenza in profitto, catturando il valore offerto da alcuni tipi di quote e sfruttando precisi principi matematici.
Il dato che dovrebbe fare pensare maggiormente è che il 98% degli scommettitori è perdente nel lungo periodo. Ciò significa che lo scommettitore medio, anche se becca una schedina vincente ogni tanto, alla fine dell’anno (o meglio ancora nel giro degli anni) avrà un passivo notevole nei confronti dei bookmaker.
Questo deriva innanzitutto dal non tracciare le proprie scommesse. Magari ci si sofferma a pensare che si spendono circa 5 euro a settimana in schedine e questo da l’impressione di essere una spesa molto limitata.
La verità è che quei 5 euro a settimana in un anno si trasformano in circa 300 euro. Se questi stessi soldi fossero invece investiti in maniera intelligente, le cose potrebbero prendere una strada completamente diversa.
Quindi cos’ha di speciale quel 2% di scommettitori vincenti? Innanzitutto per loro scommettere è una forma di investimento e non è un hobby o un gioco.
Ciò significa che stabiliscono in partenza il proprio capitale da investire e sanno che ogni investimento sarà una fatto con una % ridotta di quel budget, solitamente non oltre il 5%.
L’altro aspetto davvero difficile da digerire per la quasi totalità degli scommettitori è che l’unico modo per tentare di fare realmente profitto è quello di puntare in singola.
Se i bookmaker hanno inventato le schedine e soprattutto invogliano gli scommettitori ad usarle è semplicemente perché sanno che matematicamente le schedine sono perdenti.
Misurare i risultati con il ROI
Altra grandissima differenza tra lo scommettitore occasionale e quello professionista è data da come misura i risultati.
Se io ti dicessi che conosco un tipster in grado di prendere l’80% dei pronostici, tu sicuramente penserai che stiamo parlando di un genio.
Quello che però non ti ho detto è che lui investe solo su quote basse, fino ad 1.20. Proviamo ad ipotizzare che il nostro super tipster punta 10 euro su 10 scommesse tutte quotate ad 1.15 e ne prende l’80%, cioè 8. Tradotto in numeri, avrà guadagnato 12 euro, ma 2 le avrà perse. Ciò significa che ai 12 euro guadagnati ne vanno tolti 20, in altri termini ha perso 8 euro.
Adesso pensi ancora che sia un genio?
Quello che veramente conta e che i Professional Bettor considerano è il ROI, cioè il ritorno sull’investimento. In altre parole, se ho guadagnato 100 euro e ne ho investiti in totale 3.000, avrò un ROI di circa il 3.3%. Il calcolo è semplicissimo ed è il seguente: (profitto / investimento) * 100.
E’ questo il dato che realmente interessa ai professionisti e ti assicuro che uno scommettitore che ha un ROI del 3% è una persona assolutamente in gamba e vincente. Perché in un anno riuscirà ad investire in totale anche milioni di euro e su quella cifra guadagnerà il 3%, che potrebbe corrispondere a diverse decine o centinaia di migliaia di euro, in base al bankroll utilizzato.
Battere i bookmaker con la matematica
Come accennato in precedenza, se i bookmaker un bel giorno hanno deciso di inventare le schedine è semplicemente perché sanno che è lo strumento migliore per prendersi i tuoi soldi.
Le loro quote e tutte le loro decisioni sono basate unicamente sulla matematica. Offrono al mercato quote ‘sbagliate’, poiché sono svantaggiose per gli scommettitori per via della commissione implicita da loro applicata.
Sanno benissimo che nel momento in cui vai a combinare più quote di questo tipo insieme, la probabilità che la schedina fallisca è altissima. Non è un caso che ti diano dei bonus se fai schedine almeno da 4 eventi, pensaci un attimo.
Quindi in che modo un Professional Bettor può battere i bookmaker? Con le loro stesse armi e quindi con la matematica.
L’unica strada per fare profitto con le scommesse è quella di individuare le quote di valore o dette anche Value Bet. Si tratta di quelle quote dove il bookmaker commette degli errori e le offre al mercato più elevate di quello che dovrebbero essere. Investendo continuamente su questo tipo di quote, è lo scommettitore che si trova a poter sfruttare un vantaggio matematico ai danni dei bookmaker, che si traduce in profitto.
L’importanza dell’interesse composto
Prima ti parlavo di come uno scommettitore professionista possa arrivare ad investire diversi milioni di euro all’anno. Immagino che questo ti abbia sconvolto o demotivato.
Quello che ci tengo a precisare è che non vengono investiti milioni di euro tutti insieme, presi dalla propria tasca, ma si sfrutta l’interesse composto.
Per spiegartelo utilizzerò un esempio molto semplice. Ipotizziamo che decidi di investire seriamente con le scommesse, partendo da un bankroll di 10.000 euro. Questo è quello che accadrebbe con gli interessi composti:
- Il primo mese riesci a reinvestire il tuo bankroll circa 5 volte, con un investimento totale di 50.000 euro. Su questo investimento, riesci a guadagnare il 3% di ROI, cioè 1.500 euro.
- Il secondo mese quindi partiresti non più con 10.000 euro, ma avresti anche i 1.500 euro guadagnati, quindi 11.500. Anche questa volta riesci a reinvestire il bankroll per 5 volte, arrivando quindi non più ai 50.000 euro del primo mese, ma a ben 57.500. Il solito 3% di ROI su questa somma, ti darebbe 1.725 euro.
- Sfruttando gli interessi composti, partiresti il terzo mese con 13.225 euro, dato dai 10.000 iniziali + 1.500 vinti il primo mese + 1.725 vinti il secondo mese.
Insomma, sfruttando questo fantastico principio matematico, riuscirai a reinvestire continuamente il capitale iniziale e i profitti accumulati. Questo significa che in un anno potresti benissimo raddoppiare o anche più il tuo bankroll iniziale.
Insomma, bisogna solo lasciare che la matematica faccia il suo corso.
Come diventare scommettitore professionista
A questo punto potrebbe essere scattata la scintilla nella tua testa e potresti avere voglia di saperne di più su questo fantastico percorso.
I nostri amici di professionalbettor.net sono ormai da anni il riferimento in Italia per tutti quegli scommettitori che vorrebbero provare una strada nuova. Un percorso di crescita che porti a fare delle scommesse un vero e proprio lavoro, che possa pian piano far togliere grandi soddisfazioni.
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